Giardini

I giardini

DI VENEZIA

Sono più di 500 gli spazi verdi veneziani, spesso retaggio antico di palazzi patrizi o strutture monastiche.
Un numero elevato soprattutto perchè non ci si aspetta un giardino a Venezia, città d’acqua, pietre e mattoni.
Non hanno bisogno di presentazioni, ma i Giardini Reali sono il polmone verde dell’area marciana. Poco distante dalla Piazza, offrono panchine ombreggiate e un po’ di tranquillità ai piedi del “Paron de casa” (il campanile più famoso della città).
Un giardino molto curato e accogliente, è quello offerto dal Museo di Ca’ Rezzonico, a due passi da Campo Santa Margherita e dall’Accademia. Una piccola fontana con le carpe, un disegno architettonico preciso e comode panchine per poi riprendere la passeggiata.
Parco di Villa Groggia è un perfetto punto di relax se si sceglie di affrontare un itinerario che comprende il Ghetto Ebraico, Fondamenta della Misericordia e la Madonna dell’Orto.
Meritano poi una visita i Giardini della Marinaressa: bellissimi sentieri in ghiaia attraversano un folto e curato prato all’ombra di alti alberi, il tutto con una strepitosa vista sul Bacino di San Marco.
Visitabili anche gli orti del Convento del Redentore, celati dietro l’omonimo tempio votivo eretto dal Palladio sull’isola della Giudecca, che sono i soli ad aver conservato l’estensione originaria (circa un ettaro); i frati capuccini vi coltivano ulivi e viti, alberi da frutto, ortaggi e le erbe aromatiche un tempo utilizzate nella vicina farmacia. L’accesso all’acqua si trova sul lato sud, dove un giardino di boschetti, affacciato sulla laguna, regala un momento di riposo e una vista magnifica dalla terrazza.
A pochi passi dalla magnifica chiesa quattrocentesca della Madonna dell’Orto, Palazzo Contarini dal Zaffo allunga la candida mole sulle fondamenta Contarini: già dalla robusta grata si intravede il giardino. Proteso tra la Misericordia e la silente laguna nord, ha sullo sfondo il profilo inconfondibile dell’isola-cimitero di San Michele (per visitarlo si deve chiedere il permesso alle monache). A Dorsoduro, invece, il giardino di Palazzo Giustinian-Brandolini d’Adda, creato dai proprietari a fine Ottocento, protegge dalla curiosità con un boschetto di lauri, tassi e ippocastani, mentre il bosso disegna un labirinto magico. Sullo sfondo la facciata posteriore del palazzo ricoperta interamente da un glicine centenario.

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